Il
propoli è un materiale
appiccicoso elaborato dalle api a partire dalle sostanze resinose che
rivestono i germogli, le foglie e le
cortecce di varie specie di alberi (betulla, pioppo, ontano, pino,
ippocastano, salice ecc.); il colore
varia dal giallo al verde-bruno; l’odore è aromatico e ricorda un
pò la vaniglia e la cannella; il sapore è aspro, amarognolo.
Propoli deriverebbe da pros =
avanti e polis = città, in riferimento al fatto che questo materiale viene depositato all’ingresso
dell’alveare per restringerne il passaggio , ostacolando così
l’ingresso di eventuali predatori. Le api
si servono del propoli anche per altri scopi: cementare la cella dell’alveare, mummificare il corpo
di insetti che introdottisi nell’alveare vengono uccisi dalle api,
im-
pedire la germinazione di semi
introdotti accidentalmente nell’alveare. La raccolta del propoli
avviene periodicamente e coincide
con la pulizia delle arnie. La produzione annuale non supera in ge-
nere i 300 g. Per staccare
facilmente il propoli dalle griglie del telaio lo si lascia
raffreddare in modo che assuma una consistenza vitrea: sarà quindi
sufficiente un colpo per consentirne il distacco. Il propoli era ben
noto agli antichi. Gli egiziani lo usavano per mummificare i
cadaveri, i romani per curare le ferite. Nel Medio Evo e nei secoli a
seguite, il propoli verrà utilizzato per trattare le infiammazioni
della bocca, le ulcere e gli stati febbrili.
La composizione chimica del
propoli varia in funzione della provenienza. In genere contiene re-
sine e balsami (50% circa),
costituiti da terpeni, gomme, oli essenziali; cere (30-40%); acidi
grassi
quali palmitico, oleico,
lignocerico, stearico ecc.; olio essenziale (0,5-10%); polline (5%);
flavonoidi (circa il 3%), tra cui flavoni (crisina ecc.), flavanoli
(galangina ,quercetina ecc.), flavonoli (pinocembrina ecc.),
flavononoli (pinobanksina ecc.); acidi organici quali acido caffeico,
ferulico, miristico, benzoico, cinnamico; aminoacidi (circa il 18%)
quali acido glutamico ed aspartico, lisina, leucina, istidina,
arginina, alanina, ecc; oligoelementi (1%), tra cui calcio, fosforo,
magnesio, rame, ferro, zinco; vitamine, in particolare quelle del
gruppo B (tiamina o B1, cianocobalamina o B12, acido pantotenico o
B5, riboflavina o B2) e poi biotina (Vit. H) e niacina (Vit. PP).
Contiene inoltre eugenolo, vanillina, cumarina ecc.
Studi piuttosto recenti hanno
attribuito al propoli proprietà antiflogistiche, spasmolitiche,
antisettiche ed antimicotiche, cicatrizzanti ed immunomodulanti.
Utilizzato nelle affezioni cutanee facilita la cicatrizzazione
perché incrementa la formazione di tessuto granulomatoso ed accelera il riformarsi di nuove cellule
epiteliali. Fin dai tempi antichi infatti, è stato impiegato sottoforma di unguento come cicatrizzante e
disinfettante in caso di ferite e piaghe. Inoltre, grazie al suo ricco contenuto di flavonoidi (galangina,
pinocembrina) e di acidi organici (derivati dell’acido caffeico
tra cui il CAPE) che irrobustiscono le pareti capillari, il propoli svolgerebbe un'azione di prevenzione della
permeabilità e fragilità capillare. Perciò niente di più indicato come coadiuviante in casi acuti e cronici di varici.
Il propoli può causare dermatite in soggetti esposti a fenomeni
allergici. Inoltre, date le sue proprietà antiflogistiche e antibatteriche, il propoli può essere utilizzato per combattere
affezioni del cavo orale e delle prime vie aeree, sottoforma di
spray, collutori e caramelle.
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